Scheggia – Pascelupo Il cuore degli Appennini

Nel cuore degli Appennini un benvenuto per noi!!

Il Comune di Scheggia e Pascelupo si trova nel Parco Naturale Regionale del Monte Cucco. Il Parco, posto al confine nord-est della Regione Umbria, è delimitato dalla catena degli Appennini dalla quale svetta il Cucco (1.566 metri). Il Parco è ricco di acque sotterranee e di fonti minerali, di corsi d’acqua incontaminati, di grandi faggete intatte e di grotte carsiche.

L’alta qualità dei servizi lo rende un luogo ideale per la pratica di sport di montagna come il volo a vela, lo sci di fondo o il trekking. Numerosi sentieri sono presenti nel nostro territorio, tra i più belli e affascinanti del Parco come la Valle delle Prigioni. Sentieri che s’intrecciano con la spiritualità, percorsi che fortificano il corpo e lo spirito, cammini che collegano l’eremo di S.Girolamo con le Abbazie di Sitria e Sant’Emiliano, sulle orme dei religiosi che hanno trovato qui un luogo di contemplazione ascetica. Poeti come Dante Alighieri, che ha tratto ispirazione dalla natura pura e incontaminata del nostro territorio che certamente ha attraversato prima di raggiungere Fonte Avellana, cui dedica il XXI canto del Paradiso.

Il territorio montuoso e boscoso di Scheggia fu abitato fin dall’antichità dal popolo degli Umbri, in epoca romana divenne “Mutatio” (“Stazione Postale”) dal momento che il passo che permetteva di scavalcare gli Appennini in quel punto era uno dei più agevoli. Ad Hensem, è sicuramente il nome più antico di Scheggia, fu punto strategico per la viabilità, visse appieno, in quell’epoca, le vicende storiche legate alla via Consolare Flaminia.  Durante le guerre fra Goti e Bizantini (532-552 d.C.) il paese fu raso al suolo e la sua popolazione si disperse nei Luci, boschi sacri che, nei secoli precedenti, erano stati luogo di culto del popolo Umbro. Per porre freno alle incursioni longobarde, i Bizantini, all’inizio del XI secolo, costruirono sulle rovine della statio romana il castello di Luceoli. Il nuovo centro venne chiamato Schiza (dal greco σχíζα, “scheggia” appunto) dagli abitanti del luogo, che risentivano ancora dell’influsso dell’Impero Bizantino, e divenne un castello nel 927. Federico I Barbarossa concesse nel 1155 a Gubbio la giurisdizione su Scheggia, che rimase nella sua orbita per tutto il Medioevo, fino all’annessione di Gubbio stessa al ducato di Urbino, passando solo in seguito, dopo l’estinzione della dinastia Della Rovere, sotto il controllo dello Stato Pontificio. Dell’originario Castello resta soltanto una torre ed una porta d’ingresso.

Pascelupo, a circa 14 km da Scheggia, non vanta, al contrario, origini romane. Castrum Pascelupi è un antico fortilizio medievale a pianta circolare, venne fondato nel XIII secolo. Utilizzato dal comune di Gubbio a difesa dei suoi confini con il vicino stato d’Urbino; Pascelupo passò successivamente ai Montefeltro nel 1396, divenendone caposaldo militare strategico a presidio dei confini del proprio Ducato verso sud.

Numerosi sono i punti di interesse turistico-culturale :

-la Torre Civica attuale sede municipale, è l’unica che si è conservata dell’antico Castello di Scheggia, restaurata recentemente ospita al suo interno un piccolo antiquarium con numerosi reperti di epoca romana e longobarda.

l’eremo di San Girolamo, meglio conosciuto come Eremo di Monte Cucco, si trova abbarbicato su uno sperone roccioso a strapiombo sulla piccola valle del Rio Freddo, l’eremo sorge sul versante orientale del massiccio di Monte Cucco, immerso in una natura selvaggia e incontaminata. E’ un monastero di carattere rupestre, che offre uno spaccato della storia e della spiritualità di questo territorio, prediletto durante il Medioevo da eremiti e asceti, sia per la conformazione del paesaggio, sia per l’abbondanza di risorse naturali. L’eremo venne fondato nell’XI secolo, La costruzione romanica è costituita da tre corpi di fabbrica, da una serie di piccole strutture secondarie, dalle originarie grotte dei monaci e da una cella di preghiera isolata parzialmente scavata nella roccia. Attualmente dimorano monaci della congregazione degli Eremiti Camandolesi di Monte Corona;

– Collocata in uno splendido scenario naturale, la Badia di Santa Maria Sitria nella Fraz. di Isola Fossara,  rappresenta un esempio di architettura romanica di grande interesse. fondata nel XI  da San Romualdo. La chiesa a croce latina presenta un’unica navata e il presbiterio rialzato, al di sotto del quale è situata una cripta sorretta da una sola colonna.

L’abbazia benedettina di Sant’Emiliano e Bartolomeo in congiuntoli sorge alla confluenza del Rio Freddo con il Sentino e per questo motivo prende anche la denominazione di Congiuntoli. Si tratta di una splendida e solenne costruzione romanico-gotica. La struttura, compatta ed elegante, è costituita dalla chiesa e dagli edifici del monastero. Negli anni ‘70 la Soprintendenza ai Monumenti dell’Umbria, acquisitane la proprietà, ne restaura la chiesa, mentre gli ambienti del cenobio rimangono di proprietà privata. La chiesa, di impianto romanico ma con elementi che rimandano alle architetture gotiche, internamente si articola in due navate asimmetriche, divise da arcate poggianti su colonne ottagonali.

– Il Ponte a botte, conosciuto anche come ”Ponte della Scheggia” e “Botte d’Italia”, costruito nel 1806, deve il suo nome alla particolare struttura

ingegneristica che presenta, nella parte superiore, un un’apertura circolare di ventidue metri di diametro alto 85 metri, dominava la Via Flaminia. Distrutto nella seconda guerra mondiale dalle truppe tedesche in ritirata venne ricostruito nel 1946.

l’Osservatorio Astronomico di Scheggia e Pascelupo si trova in località Trocchi del Tino/La Pezza a circa 980 metri di quota, attualmente in ristrutturazione .

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